venerdì 18 novembre 2022

Eurosostenibilità - Una prima sintesi del partenariato con Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello

 


 



 Il progetto Eurosostenibilità promosso da Borghi d'Europa entra nel 2023, nel terzo anno di vita.

Il 7° Obiettivo dell'Agenda  per lo sviluppo sostenibile(Garantire l’accesso all’energia a prezzo accessibile, affidabile, sostenibile e moderna per tutti), è quanto mai all'ordine del giorno delle emergenze attuali.

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.

I giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d'Europa hanno inserito l'azienda Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello (TV), nel progetto Eurosostenibilità, per il settore la sostenibilità energetica.

Giuliano Sartor, nume tutelare dell'azienda, ci spiega : “ Operiamo nell'area degli Impianti elettrici, radiotelevisivi ed elettronici in genere, di antenne e di impianti di protezione da scariche atmosferiche , nel settore dell'automazione. Interveniamo nel settore riparazione e installazione di impianti di distribuzione di energia elettrica.”L'azienda è attenta a tutte le innovazioni tecnologiche e segue un percorso di aggiornamento professionale continuo.“ Questo ci ha permesso – continua Sartor-, di avere un atteggiamento naturale di curiosità e disponibilità intellettuale, che ci predispone a recepire anche tutto ciò che riguarda le normative, soprattutto a livello di sicurezza."

In questi giorni l'ufficio stampa del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, stà raccogliendo

tutti i servizi informativi sviluppati nel 2022, al fine di documentare presso le sedi istituzionali e gli 

organi di stampa i risultati della preziosa collaborazione co l'Azienda di Crocetta del Monteòllo.


giovedì 18 agosto 2022

Eurosostenibilità – La sostenibilità nel settore degli indumenti di lavoro – L'impegno di Konsum srl

 

Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato

EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal Patrocinio concesso da ESOF2020 Trieste

Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.

Le iniziative 2022 sono dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e vengono supportate da Konsum srl di Cornuda (TV), azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.


Nel settore degli indumenti da lavoro vi sono serie motivazioni che portano alla scelta di tessuti

ecologici. La necessità di promuovere l'economia circolare e la sostenibilità nel settore tessile, ha fatto nascere una gamma green molto innovativa, "...prodotta con poliestere ricavato da bottiglie di plastica riciclata, polpa di legno, cotone certificato in base agli standard Faitrade o BCI (Better Cotton Initiative) che tengono conto delle condizioni dei produttori nei paesi in via di sviluppo e cotone biologico, cioè coltivato in assenza di sostanze chimiche. Il cotone infatti utilizza il 2,5% delle terre coltivate al mondo ma consuma il 16% dei pesticidi. D’altro canto, utilizzare poliestere ecologico significa dare nuova vita ad una bottiglia di plastica che impiegherebbe circa 1000 anni per scomparire, risparmiare il 45% di energia, il 20% di acqua e il 30% di emissioni nella produzione della fibra rispetto al normale poliestere."

Marilisa Romagno delinea in un articolo di Alternativa Sostsnibile quali sono i 5 motivi per scegliere abiti da lavoro sosteninbili in azienda

http://www.alternativasostenibile.it/articolo/tessuti-green-5-motivi-scegliere-abiti-da-lavoro-sostenibili-azienda



1. PIÙ ENERGIA PER IL PIANETA

Per produrre una tonnellata di plastica sono necessari 900 litri di petrolio, 180 metri cubi d'acqua e 14mila kiloWattora di energia. Per una tonnellata di plastica riciclata, invece, bastano 2 tonnellate di plastica usata, 1 metro cubo d'acqua e 950 kiloWattora di energia.



2. MINORE INQUINAMENTO DA PLASTICA NEI MARI

Secondo dati del WWF, la plastica rappresenta il 95% dei rifiuti in mare aperto, sui fondali e sulle spiagge del Mediterraneo. L’Europa, il secondo maggiore produttore di plastica al mondo dopo la Cina, riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500 mila tonnellate di plastica. Incoraggiare e promuovere l’adozione di plastica riciclata permette di limitarne la dispersione nell’ambiente.



3. BENEFICIO ECONOMICO PER IL PAESE

Secondo il Green Economy Report del COREPLA (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica), nel 2017 sono stati avviati a riciclo il 43,4% degli imballaggi in plastica raccolti; e tra il 2005 e il 2017 gli imballaggi avviati al recupero sono cresciuti in modo esponenziale con un più 64%, recando al Paese un beneficio economico di oltre 2 miliardi di euro per la materia prima non consumata, per la produzione di energia e per il risparmio di emissioni di CO2. Utilizzare vestiti ecosostenibili moltiplica quindi i benefici derivanti dal riciclo della plastica.



4. MINORI CONSUMI DI GAS SERRA E DI ACQUA

Secondo il primo studio internazionale sulla valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) del cotone biologico promosso da TE (Textile Exchange, organizzazione no-profit che si occupa di promuovere un’industria tessile sostenibile), su dati provenienti da paesi come India, Turchia, Tanzania, Stati Uniti e Cina che rappresentano il 97% della produzione mondiale di cotone biologico, gli effetti positivi del cotone bio sono diversi: il 46% della riduzione delle emissioni di gas climalteranti; il 70% della riduzione delle emissioni responsabili dell’acidificazione; il 91% della riduzione di consumi di acqua destinata principalmente all’irrigazione (esclusa l’acqua piovana); il 26% della riduzione dell’eutrofizzazione, vale a dire dell’eccessivo arricchimento di sostanze nutritive dell’ecosistema; il 62% della riduzione di consumi di energia primaria.


venerdì 22 aprile 2022

Eurosostenibilità – La situazione energetica in Italia, a cura di Elisa Elettroimpianti (Crocetta del Montello)

 





Nel primo bimestre 2022 la domanda cresce del 2,1% e le rinnovabili coprono solo il 29,9%. L'idroelettrico perde oltre 3 TWh in due mesi. L'eolico copre il 9% della richiesta elettrica.


Questi dati sono desunti dalla redazione di qualeenergia.it


" La domanda di energia elettrica in Italia a febbraio 2022 è stata di circa 25,5 TWh, con un incremento del 2,8% sul febbraio 2021- osserva Giuliano Sartor, di Elisa Elettroimpianti srl di Cornuda (TV) -. Il dato che più risalta a febbraio è il basso apporto delle rinnovabili sulla domanda elettrica: 28,8% (a febbraio 2021 era stato del 33,6%). La causa è da ricercare nel crollo della generazione da idroelettrico, mai così bassa negli ultimi 10 anni: -51,3% sullo stesso mese di un anno fa. Continua il buon contributo dell’eolico che è la prima fonte rinnovabili nel mese, ma anche nel primo bimestre 2022.In termini assoluti le rinnovabili elettriche generano nel mese 7,5 TWh, contro 8,5 TWh del febbraio 2021. Questi alcuni dei dati forniti dal report mensile di Terna


Nel primo bimestre 2022, nel complesso, la richiesta di energia elettrica aumenta del 2,1% sul primo bimestre 2021.

Nel bimestre le fonti rinnovabili, con circa 15,8 TWh (senza contare l’apporto del pompaggio), hanno coperto il 29,9% della domanda elettrica contro il 34,3% dell’anno precedente: circa 2 TWh in meno, cioè -11,8%. È la quota percentuale più bassa per un primo bimestre da quattro anni a questa parte.


"La notevole siccità dei mesi invernali ha fatto scendere moltissimo la produzione nel bimestre gennaio-febbraio 2022 dell’idroelettrico: -42,4%, pari a -3,1 TWh sul periodo gennaio-febbraio 2021. Un calo solo in parte compensato dall’aumento della produzione dell’eolico (+11,3%) e del fotovoltaico (+25,6%), fonti che, insieme, danno +1,1 TWh rispetto al primo bimestre 2021. "



Fotovoltaico ed eolico hanno soddisfatto, rispettivamente il 5,6% e il 9% della domanda elettrica del paese.


L’eolico è al momento la prima fonte rinnovabile nel 2022 e da sola riesce a dare più dell’idroelettrico (7,4%). La bioenergia copre invece il 5,5% e la geotermia l’1,7%.

A fine febbraio eolico e fotovoltaico rappresentano il 49,2% di tutte le rinnovabili elettriche (lo scorso anno erano al 37,9%). Crolla invece l’idroelettrico che rappresenta nei primi due mesi dell’anno solo il 26,5% (nel 2021 era al 40,9%).



Tutti i dati statistici sono desunti dai rapporti mensili di Terna.

Terna porta avanti attività di pianificazione, sviluppo e manutenzione della rete, mettendo insieme competenze, tecnologia e innovazione per gestire al meglio la trasmissione di energia elettrica in alta tensione (transmission operator). Terna assicura 24 ore su 24 l’equilibrio tra domanda e offerta dell’elettricità in tutta Italia attraverso l’esercizio del sistema elettrico: una vera e propria gestione dei flussi di energia attraverso la rete, il cosiddetto “dispacciamento” (system operator).


Terna operea in un regime di monopolio secondo le regole definite dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) e in attuazione degli indirizzi del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE).


Quotata in Borsa dal 2004 e con un flottante del 70% circa, Terna è anche un’azienda attenta all’efficienza, alla redditività e alle performance.

Terna è responsabile delle attività di pianificazione, sviluppo e manutenzione della rete di trasmissione nazionale (RTN) nonché della gestione dei flussi di energia elettrica che vi transitano.

"Ci assicuriamo che l’offerta di energia immessa nella rete sia costantemente uguale alla domanda, ossia ai consumi di elettricità. Il dispacciamento è l’insieme delle attività necessarie a mantenere questo equilibrio, 365 giorni all’anno e 24 ore su 24. Oltre a ciò progettiamo e sviluppiamo la rete seguendo un piano decennale di sviluppo.Le attività regolate rappresentano circa l'85% del nostro business, ma svolgiamo anche attività non regolate a supporto della transizione energetica, come energy solutions provider e con attività internazionali. Portiamo all’estero le nostre competenze e il know-how tecnologico sviluppato in Italia e lo mettiamo a disposizione degli operatori internazionali per lo sviluppo delle reti elettriche e per la gestione di sistemi complessi, la trasmissione, l’integrazione delle fonti rinnovabili e i sistemi di accumulo."

martedì 12 aprile 2022

GRANDILANGHE 2022 ALLE OGR A TORINO PER LA PRIMA VOLTA

 






Una sesta edizione di spessore per ripartire e capire le diverse sfumature di Barolo, Barbaresco e Roero

Milano, 11 Aprile 2022- Dopo lo stop forzato del 2021 dovuto alla pandemia, è finalmente tornata (e in presenza) la prestigiosa rassegna Grandilanghe, giunta alla sesta edizione, che è stata accolta con entusiamo da parte degli operatori horeca, media e da 50 buyers esteri accuratamente selezionati e provenienti da USA, Canada, UK e Scandinavia.

Grandilanghe, promossa come sempre dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani insieme al Consorzio Tutela Roero, ha visto protagoniste ben 226 realtà vitivinicole langarole, per la prima volta a Torino, nell’ottima e spaziosa location degli Spazi Ogr (Officine Grandi Riparazioni).

Un’altra novità di questa sesta edizione è stata di aprire anche ai wine lovers, nella giornata di lunedì 4 Aprile c.m. , in collaborazione con Ais Piemonte.

Borghi d’Europa ha partecipato con piacere a Grandilanghe, cogliendo l’occasione di poter comprendere da vicino le diverse sfumature di Barolo, Barbaresco e Roero e di tutte le denominazioni langarole in generale, al fine di comunicarle poi all’interno delle iniziative del percorso Eurovinum, i Paesaggi della Vite e del Vino.

Per la zona del Roero Docg Borghi d’Europa ha assaggiato come unici bianchi il Roero Arneis Docg 2022 e quello Riserva 2018 di Careglio di Baldissero d’Alb, il Roero Arneis Docg Riserva “Sru” 2019 di Antica Cascina dei Conti di Roero di Vezza d’Alba e ancora la Riserva Docg di Arneis “Sant’Anna” 2019 e lo Spumante Soeli 2018 di Arneis Docg di Cascina Lanzarotti di Monteu Roero.

Poi i rossi: interessanti i Roero Docg 2017 S.S. Trinità e la Riserva Docg 2016 S.S. Trinità Testun di Ridaroca di San Damiano d’Asti (At), il Roero Docg Riserva Canale 2016 dell’Azienda Agricola Pace di Canale (Cn) ed infine, sempre dalla medesima località il Roero Docg Bric Volta 2018 di Malabaila di Canale.

Capitolo Barbaresco Docg: ottime espressioni il Barbaresco Docg Serracapelli 2018 di Cecilia Monte di Neive, poi il Barbaresco Docg Faset Duesoli 2018 e quello 2017 di Piercarlo Culasso, il Barbaresco Docg Fratìn 2017  e la Riserva 2015 Vigna Giaia di Piazzo Comm. Armando di Alba, ed infine il Barbaresco Docg La Fenice 2017 e la Riserva Docg 2007 Piccola Emma di Pier Paolo Grasso di Neive.

Last but not least il Barolo Docg: qui Borghi d’Europa ha molto apprezzato il Barolo Docg Ravera 2017 e il Cannubi Docg 2018 di Rèva di Monforte d’Alba, poi il Barolo Docg 2017 del Comune di Barolo e quello Sarmassa Docg 2016 di Marchesi di Barolo, il Barolo 2017 Docg Bricco San Pietro di Anna Maria Abbona di Dogliani ed infine il Barolo Docg Pichemej 2017 e il Docg Bussia 2017 dell’Agricola Marrone, che ha presentato anche il nuovo e conviviale Langhe Rosato Dolcevita (70% Nebbiolo e 30% Barbera).

Indubbiamente, anche questa sesta edizione di Grandilanghe ha proposto eccellenze di Langhe e Roero, sia per le nuove annate, che per etichette un po’ più evolute, riconfermandosi come uno degli appuntamenti principe per l’enologia del Belpaese.

Evviva!

domenica 10 aprile 2022

Eurosostenibilità - La Governance : la trasparenza e la partecipazione- L'intervento della consulente Laura Panizutti


 


 



 



Il progetto Eurosostenibilità affronta nel 2022 i temi della sostenibilità nel mondo della finanza.

Partner di informazione di Borghi d'Europa in questo viaggio è la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti di Conegliano.


"La normativa europea non obbliga a chi vuol proporre e vendere prodotti finanziari come sostenibili, di avere alcuni requisiti di governance."

In altri termini vi è un largo margine per l'intermediaio finanziario per essere 'opaco', per evadere le tasse, per essere gestito con il sistema delle scatole cinesi e,ciononostante, di poter comunicare i propri prodotti come sostenibili."


Un operatore che si ispiri invce alla finanza etica ha alle spalle governance e strutture societarie fondate sulla trasparenza, sulla partecipazione dei soci e dei clienti.

Le normative europee si occupano dei temi collegati alla trasparenza, ma li collegano al singolo prodotto finanziario, senza prendere in esame i comportamente generali di chi lo propone.


"I partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari dovrebbero essere tenuti a dare informazioni precise circa i rischi per la sostenibilità (per i quali si intende un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, qualora si verificasse, potrebbe provocare un impatto negativo sul valore dell’investimento); tali informazioni, infatti, sono necessarie per consentire agli investitori finali di adottare decisioni di investimento orientate al rispetto della sostenibilità. "


Ecco come Dino Donato Abate, Partner, Anna Travanini, Associate, Atrigna & Partners, delineano i temi della trasparenza :


"In concreto, i partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari sono tenuti alla:


  • trasparenza delle politiche in materia di rischio di sostenibilità (art. 3) mediante la pubblicazione sui propri siti web delle politiche relative all’integrazione dei rischi di sostenibilità negli investimenti o nelle proprie consulenze per investimenti;

-trasparenza sugli effetti negativi per la sostenibilità a livello di soggetto (art. 4) mediante l’informazione sui principali effetti negativi derivanti dalle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità. In particolar modo, devono essere fornite: le informazioni sulle politiche adottate al fine dell’individuazione dei principali effetti negativi per la sostenibilità, con indicazione dei relativi indicatori; una descrizione dei principali effetti negativi per la sostenibilità e di qualsiasi azione adottata o programmata in merito; una breve sintesi delle politiche di impegno adottate e riferimenti all’osservanza di codici di condotta di impresa responsabile e delle norme internazionalmente riconosciute in materia di due diligence e reporting;


  • trasparenza delle politiche di remunerazione relativamente all’integrazione dei rischi di sostenibilità (art. 5) mediante la pubblicazione delle informazioni su come tali politiche siano compatibili con la sostenibilità;

-trasparenza dell’integrazione dei rischi di sostenibilità (art. 6) mediante informativa precontrattuale del modo in cui i rischi di sostenibilità sono integrati nelle decisioni di investimento e dei risultati delle valutazioni dei probabili impatti dei rischi di sostenibilità sul rendimento dei prodotti finanziari che rendono disponibili;


-trasparenza della promozione delle caratteristiche ambientali o sociali nell’informativa precontrattuale (art. 8): nel caso in cui un determinato prodotto finanziario vada a promuovere talune caratteristiche, generalmente ambientali o sociali, devono essere comunicate le informazioni su come tali caratteristiche siano rispettate; se è stato individuato un benchmark, se e in che modo tale indice di riferimento sia coerente con le caratteristiche promosse;


-trasparenza della promozione delle caratteristiche ambientali e sociali sui siti web (art. 10) mediante pubblicazione sul proprio sito web, ad esempio, della descrizione delle caratteristiche sociali o ambientali o del relativo obiettivo di investimento sostenibile e le informazioni sui metodi utilizzati per la valutazione, il monitoraggio e la misurazione di tali caratteristiche.

Alla luce del nuovo Regolamento UE, pertanto, i soggetti supra indicati sono tenuti a pubblicare, sui rispettivi siti web, informazioni circa le proprie politiche sull’integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti; essi, quindi, devono spiegare il processo decisionale sia nel caso in cui non sussistano rischi di sostenibilità rilevanti per il prodotto finanziario sia nel caso in cui, invece, tali rischi possano incidere sulla performance del prodotto finanziario; in quest’ultimo caso, saranno tenuti a comunicare in quale misura, in termini quantitativi e qualitativi, tali rischi siano rilevanti in quanto incidenti negativamente sui fattori di sostenibilità."



sabato 9 aprile 2022

Eurosostenibilità - La Sostenibilità sociale: evoluzione della normativa internazionale , a cura di Konsum srl

 


 



Da un punto di vista giuridico, la sostenibilità sociale significa intraprendere azioni utili per affermare i diritti economici, sociali, politici, culturali delle persone. Per questo, la sostenibilità sociale trova la sua prima tutela nelle dichiarazioni dei diritti dell’uomo.

Considerando solo la storia moderna, tali diritti sono stati messi in luce in una prima formulazione dalla celebre Magna Charta Libertatum inglese (1215). Cinque secoli dopo, in modo esplicito, la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti (1776) proclamava il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Nel 1789, la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e dei Cittadini, promulgata in piena Rivoluzione francese, affermò che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.

Durante il secolo scorso, a livello internazionale, i principi di sostenibilità sociale sono stati sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata nel 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E a livello continentale dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950), che ha istituito la Corte europea dei diritti dell’uomo, volta a tutelare le persone dalle violazioni dei diritti umani.

In una dimensione nazionale, i principi fondamentali della Costituzione italiana, in particolare nei suoi primi 4 articoli, mettono in luce le esigenze di sostenibilità sociale. Anche in ottica di politiche attive, pensando ad esempio al secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Oggi i richiami alla sostenibilità sociale sono espliciti e dettagliati in diversi punti dei 17 Sustainable Development Goals fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La sostenibilità sociale : gli impatti positivi – Le certificazioni Konsum

La sostenibilità sociale, quale garanzia e rispetto degli stakeholder interni ed esterni (lavoratori, fornitori, clienti, investitori etc.) ha impatti positivi sulla fiducia che questi nutrono verso l’azienda. Nel caso dei dipendenti, un maggiore attaccamento all’organizzazione aziendale per la quale lavorano e una riduzione del turn-over portano meno perdite di know-how e di talenti, meno dispendio di risorse e tempo nella selezione e nella formazione. Analogo discorso di loyalty può riguardare clienti e investitori.

Adottare pratiche di sostenibilità si ripercuote anche sulla catena dei fornitori. Lavorare con dei principi e delle regole di sostenibilità e con chi queste regole le rispetta, fornisce più garanzie e minimizza i rischi. In questo senso scegliere solo quei fornitori che si sono sottoposti a un processo di certificazione significa abbassare i pericoli di inadempienze e avere più garanzie di serietà e rispetto dei contratti. Con evidenti vantaggi sulla business continuity che più difficilmente subirà interruzioni legate a un mancato rispetto delle norme.

Dato che la continua crescita d’interesse verso comportamenti sostenibili porta alle aziende coinvolte benefici - anche consistenti - tanto in termini economici come d’immagine è importante che si vada oltre il semplice patto di fiducia tra azienda e consumatore o stakeholder. In altre parole, l’autodichiarazione non è più sufficiente. L’azienda dovrà garantire ai suoi clienti che quello che offre - prodotto o servizio - sia realmente sostenibile, e cioè che soddisfi un certo numero di criteri misurabili e certificati. E per farlo deve affidarsi a enti terzi che ne attesteranno l’impegno e l’effettiva riuscita.

Solo così la sostenibilità diviene un elemento riconosciuto, valido e oggettivo. Utile da sfruttare anche a fini di comunicazione e marketing.

La ragione per la quale un’azienda decide di intraprendere un percorso di sostenibilità confrontandosi con una parte terza è duplice e risponde a criteri:

1. “interni e di comprensione”. L’obiettivo è scoprire - attraverso il confronto con gli esperti dell’organismo di certificazione - il proprio grado di sostenibilità e, in base al risultato mettere in opera i possibili rimedi per migliorare la situazione. Un caso frequente è la volontà di capire se e quanto i propri processi produttivi si possano dire “sostenibili”.

2. “esterni e di comunicazione”. L’obiettivo è comunicare all’esterno - in primis a clienti e stakeholder - la propria adesione a politiche di sostenibilità che siano sul versante ambientale, sociale o di governance. Ovviamente, con la garanzia di una certificazione che ne attesti la validità e la qualità delle performance.

Le parti terze che operano per certificare i soggetti interessati utilizzano standard nazionali e internazionali, come UNI o ISO.

Il processo che porta all’adozione di queste norme non mai è immediato; una volta elaborate dagli enti normatori e messe sul mercato, esse entrano nella consuetudine gradatamente, soprattutto sotto l’impulso proveniente dalle grandi aziende, in genere le prime a decidere di farsi certificare secondo questi standard o a richiederne l’adeguamento ai propri fornitori o subfornitori. Questi, spesso aziende di dimensioni medio-piccole, avviano il processo di certificazione, così da ottemperare a una diretta richiesta dei loro clienti (restando dunque nell’albo fornitori). Due esempi su tutti.

La ISO 39001 ha avuto una certa diffusione poiché è indicata quale requisito necessario per partecipare a gare d’appalto indette da Anas-Autostrade, m


Konsum s.r.l. svolge in modo costante la sua attività nell’ambito del miglioramento continuo, garantito e attestato da due importanti certificazioni:

CERTIFICATO DI COSTANZA DELLA PRESTAZIONE / CERTIFICATE OF CONSTANCY OF PERFORMANCE N./No. 0474-CPR-0704
ATTESTAZIONE DI QUALIFICAZIONE ALLA ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI (ai sensi del D.P.R. 207/2010)








sabato 26 marzo 2022

Eurosostenibilità - Finanza etica ed economia reale







Il progetto Eurosostenibilità affronta nel 2022 i temi della sostenibilità nel mondo della finanza.

Partner di informazione di Borghi d'Europa in questo viaggio è la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti.


Il tema : le differenze fra finanza etica e finanza sostenibile.

“ Uno degli aspetti che certamente preoccupano di più nella nuova normativa europea,è che essa

non contempla alcun obbligo di 'non nuocere alla collettività e all'economia reale”, per gli operatori finanziari che intendono definirsi sostenibili.


La realtà del mondo della finanza è profonda,ente segnata da un utilizzo quasi senza regole di strumenti speculativi e dei cosidetti paradisi fiscali ; dall'utilizzo dei derivati come pura scommessa speculativa ; da un sistema bancario poco chiaro che evita i controlli e la regolamentazione.


Senza dubbio tutto questo non va d'accordo con il concetto di sostenibilità.

Se poi volessimo riferirci alla pura dimensione ambientale, ci sembra che la ricerca del massimo profitto nel minor tempo possibile, sia sicuramente la causa che motiva le aziende a non preoccuparsi dell'impatto ambientale.


La finanza etica si colloca in un campo del tutto diverso. Essa è intimamente legata all'economia reale.

“ Non interessa fare soldi dai soldi, ma, diversamente, creare uno strumento al servizio dell'economia e della societò. La finanza etica evita l'ossessione del brevissimo periodo.


La finanza etica si occupa dell'accesso al credito e dell'inclusione finanziaria dei soggetti più deboli.


lunedì 14 febbraio 2022

Eurosostenibilità : Finanza sostenibile, Finanza etica : quali differenze ? Il racconto in 7 punti

 

 





Il programma 2022 del progetto L'Europa delle scienze e della cultura ruota attorno a due temi :

il rilancio del turismo sostenibile nei Paesi Europei e nei Territori della regione adriatico jonica ;

le città più verdi ( proposta di risoluzione del Parlamento Europeo - Commissione per l'ambiente,la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, alla Commissione per designare il 2022 Anno Europeo delle città più verdi)


Ogni mese del 2022 conoscerà un format articolato in due unità mensili :

presentazione di esperienze di turismo sostenibile e di città verdi in ognuno dei Paesi coinvolti della regione adriatico jonica ( incontri di informazione con la partecipazione di istituzioni e associazioni locali, stampa locale e regionale) ;

presentazione a Milano,Vetrina del Gusto e nelle Terre del Piave

In particolare l' iniziativa di informazione EUROSOSTENIBILITA', si occuperà di :


Finanza sostenibile, Finanza etica : quali differenze ?

Il racconto in 7 punti


1)Gli obiettivi di fondo 2) La speculazione e l'economia reale 3) I Due modelli

4) La Governance : la trasparenza e la partecipazione

5)Valutazione dei criteri ESG 6)Regolamentazione e lobby 7)Cambiamenti in economia.


Partner d'informazione del progetto Laura Panizutti, Consulente Finanziario e

Patrimoniale di Conegliano (TV), che ha già ricoperto questo ruolo fin dal 2020, anno di fondazione ad ESOF2020 di Eurosostenibilità.


Il Format comprende :

- Una campagna d'informazione fino al 30 dicembre 2022

  • 200 servizi pubblicati

- Iniziative multimediali e rassegne strampa documentate

  • la realizzazione di due blog di informazione : Eurostenibilità e Mondo della Finanza

venerdì 11 febbraio 2022

Eurosostenibilità : ENERGIA RINNOVABILE NECESSE EST - L'intervento di Elisa Elettroimpianti srl di Crocetta del Montello

 



 

I giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d'Europa hanno inserito l'azienda Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello (TV), nel progetto Eurosostenibilità, per il settore la sostenibilità energetica.

Giuliano Sartor, nume tutelare dell'azienda, ci spiega : “ Operiamo nell'area degli Impianti elettrici, radiotelevisivi ed elettronici in genere, di antenne e di impianti di protezione da scariche atmosferiche , nel settore dell'automazione. Interveniamo nel settore riparazione e installazione di impianti di distribuzione di energia elettrica.”

L'azienda è attenta a tutte le innovazioni tecnologiche e segue un percorso di aggiornamento professionale continuo.

“ Questo ci ha permesso – continua Sartor-, di avere un atteggiamento naturale di curiosità e disponibilità intellettuale, che ci predispone a recepire anche tutto ciò che riguarda le normative, soprattutto a livello di sicurezza.”



Quando, soprattutto durante l’Amministrazione Obama si iniziò a parlare di green economy e soprattutto di energie rinnovabili, sembrava di parlare di un futuro fantascientifico di là da venire. Invece in pochi anni si è iniziato ad investire seriamente in questo campo. Dapprima un po’ timidamente per quanto riguarda l’Italia, che si dedicò quasi esclusivamente alla produzione di energia eolica, anche per mancanza di adeguati stimoli finanziari, ma in questi ultimi anni i progressi sono stati continui e diventeranno sempre più travolgenti per merito del Piano per la Ripresa dell’Europa (NextGenerationEU).

Negli ultimi anni tuttavia, accanto all’energia eolica, si sono sempre più rafforzate la produzione fotovoltaica di energia e quella da biomasse/biogas, oltre naturalmente a quelle tradizionali: idroelettrica e geotermica, nonché, ovviamente a quella derivata da fonti fossili, in netto calo. Stando all’ultimo aggiornamento disponibile (pubblicato il 26 luglio 2021 da Terna), nel mese di giugno l’Italia ha attinto per il 42% del totale a fonti di energia rinnovabile. Un dato interessante ed incoraggiante se si pensa che la quota di rinnovabili sul totale si attestava al 37% in aprile, al 33% a febbraio e al 30% a novembre 2020.Una crescita continua, quindi, sin dall’autunno del 2020, periodo in cui l’energia pulita aveva invece accusato una riduzione del proprio contributo sul totale.

Sempre dai dati Terna le percentuali di produzione dell’energia, suddivise per tipologia hanno riportato le seguenti variazioni sono le seguenti:

Variazioni fonti di energia (giugno 2021 vs giugno 2020)

Produzione netta: +1,5

Eolica: - 37,8

Idrica: +2,3

Geotermica: +3,2

Termica: +4,8

Fotovoltaica: +5,7

La tendenza è dunque fortemente favorevole allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, che portano enormi vantaggi: innanzi tutto sono inesauribili, inoltre sono sostenibili, a differenza delle le cosiddette “fonti fossili”, come il carbone, la cui combustione rilascia anidride carbonica ed altri “gas serra”, che contribuiscono ad aumentare la temperatura della Terra, e quindi il surriscaldamento globale.

Quest’ultimo, che provoca lo scioglimento dei ghiacci e la desertificazione di aree sempre più vaste, mette a rischio molti territori e la stessa sopravvivenza di piante e animali, danneggiando in modo pesante anche l’uomo. Le linee guida tracciate a livello internazionale ribadiscono come l’unica soluzione percorribile sia un ripensamento radicale del nostro modello di sviluppo. Nella produzione di energia, è fondamentale muoversi verso sistemi di produzione e di consumo che portino a una crescente riduzione dei combustibili fossili, a un uso sempre più efficiente dell’energia e a un impiego sempre più massiccio delle fonti rinnovabili. Questa “transizione energetica” è una strada obbligata, ma non è certo facile.

Nonostante il loro impiego crescente, oggi le fonti rinnovabili non sono in grado di soddisfare da sole la richiesta di energia necessaria per la vita quotidiana di una città o di un Paese. Ancora non abbiamo soluzioni tecnologiche che permettano di accumulare energia su vasta scala, ad esempio per conservare l’energia fotovoltaica prodotta di giorno e usarla di notte per illuminare un’intera città o alimentare un ospedale, ma vi stiamo lavorando seriamente. E’ questo infatti l’impegno che dobbiamo prendere per lasciare un mondo migliore ai nostri figli.

Gianluigi Pagano