La Ciociaria annovera, tra le più famose, le seguenti Abbazie e
Monasteri: Abbazia di Fossanova, Abbazia Di Casamari e Certosa di
Trisulti, Abbazia Di Montecassino, Abbazia di S. Domenico di Sora,
Basilica di S. Paolo di Alatri, Badia di S. Sebastiano di Alatri,
Abbazia Auricola di Amaseno, Abbazia Di Subiaco, Monastero di S.
Andrea di Arpino, il Santuario della Madonna di Canneto di
Settefrati, la Cattedrale di Anagni, la Chiesa Santuario di S. Maria
Del Piano di Ausonia, la Basilica di S. Maria Salome di Veroli...
I monasteri furono centri di preghiera, di istruzione e di
cultura, di lavoro agricolo e manuale, nati per volere dei monaci
Cistercensi (dai quali erano anche gestiti), che dalla Francia, ed
esattamente da Citeaux, si insediarono in tutta Italia, intorno al
1100, in luoghi spesso paludosi e insani, che bonificarono abilmente
e con ottimi risultati. Furono proprio costoro che, nelle loro
costruzioni architettoniche, dettero vita allo “stile Gotico
Cistercense” (ma si parlerà anche dei monasteri benedettini).
Attorno a queste piccole e autonome comunità si organizzavano la
vita agricola e religiosa delle campagne. L’importanza delle
Abbazie era rilevante anche sotto il profilo sociale ed economico:
spesso sorgevano in luoghi impervi ed ostili, allo scopo di
restituire il territorio all’attività e alla vita umana, o lungo
gli itinerari di pellegrinaggio. Inoltre è solo grazie all’opera
dei monaci “amanuensi”, dei monasteri benedettini, che testi
antichi, opere greche e latine, non solo cristiane, testi di
filosofia, di scienza e tecnica (costruzione di ponti, bonifica delle
paludi, ecc.), si sono salvate giungendo fino a noi. Queste, infatti,
venivano studiate e trascritte, favorendo così il mantenimento della
cultura classica. All’interno degli “scriptoria” dei monasteri
si è dato avvio ad uno dei filoni fondamentali dell’arte
figurativa medievale: la miniatura.
Anche se i diversi Ordini avevano un’organizzazione diversa, le
abbazie ed i monasteri presentavano caratteri costanti: erano spesso
circondati da un muro di cinta continuo; la chiesa, che si
distingueva in altezza rispetto agli altri edifici, era di forme
semplici; le sale dove si svolgeva la vita dei monaci, erano quasi
sempre disposte intorno al chiostro, che era un luogo aperto e sui 4
lati vi erano portici , mentre ai piani superiori vi erano gallerie
con volte a crociera o a botte. Attorno al chiostro vi era il
dormitorio, il refettorio, l’archivio con la biblioteca, la sala
capitolare, dove le autorità religiose tenevano le riunioni; e la
foresteria. In vari monasteri tra gli edifici religiosi e quelli
residenziali e di servizio vi erano le aree adibite alla produzione:
l’orto, il frutteto, le stalle, le rimesse e gli ambienti per le
attività artigianali, una scuola ad uso del borgo e persino un
ospedale.
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