L'utilizzo del satellite può giocare un ruolo determinante. E’ infatti estremamente utile nella fase di pianificazione procedere con una analisi preliminare dei regimi di vento locali.
Obiettivo 2020: riuscire a produrre 16.200 MW di energia con l’eolico.
Secondo un rapporto pubblicato qualche mese fa da Legambiente con la
collaborazione del Gestore servizi energetici i dati, riferiti al 2012,
sono interessanti: l’eolico copre oggi il 4,6% del fabbisogno di energia
del nostro Paese, con una potenza installata pari a 8700 MW, un aumento
del 34,2 % rispetto al 2011, 5,2 milioni di famiglie servite, e un
risparmio nell’emissione di CO2 pari a 7,8 milioni di tonnellate l’anno.
La fotografia fornita da Legambiente è anche molto dettagliata sulle aree della nostra penisola dove l’eolico è più presente, con 709 nuove torri eoliche installate nel corso del 2012 in 114 siti diversi, soprattutto di piccoli impianti. L’individuazione del sito dove situare il nuovo impianto diventa un elemento importante nel prossimo futuro in questo processo di espansione.
Qui l’utilizzo del satellite può giocare un ruolo determinante. E’
infatti estremamente utile nella fase di pianificazione procedere con
una analisi preliminare dei regimi di vento locali, così come è peraltro
cruciale poter valutare il ritorno dell’investimento e per poter
pianificare le attività di manutenzione. Le soluzioni tradizionali non
forniscono dati di vento affidabili, per varie ragioni, mentre
utilizzando un modello meteorologico che si avvale dei dati ottenuti da
diversi tipi di satellite, si può stimare la ventosità del sito,
temperature e pressione dell’area, valori del vento a varie altezze da
terra, analisi delle onde per gli impianti off-shore, ma anche
orografia, geomorfologia e uso del suolo per gli impianti on-shore.
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