I palazzi di Milano devono aprire alle biciclette. A chiederlo è il Comune, con una lettera agli amministratori in cui si sollecita a far rispettare il diritto dei ciclisti a parcheggiare i mezzi nella corte condominiale dove vivono o lavorano.
Palazzo Marino ha scritto agli amministratori in
seguito alle numerose denunce dei ciclisti, cui spesso viene negata
l’opportunità di parcheggio, prevista invece dal regolamento edilizio.
L’intervento dell’amministrazione comunale
vorrebbe favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica, parte
integrante della politica green promossa dalla giunta guidata da
Giuliano Pisapia. “L’amministrazione riceve sovente lamentele di
cittadini che si sono visti negare o limitare fortemente il diritto a
depositare le biciclette nei cortili”, si legge nella missiva, scritta dall’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran.
La norma però prevede che
“in tutti i cortili esistenti o di nuova costruzione debba essere
consentito il deposito delle bici di chi abita o lavora ai numeri civici
collegati al cortile”. A meno che si dimostri l’assenza di un cortile o di altro spazio utile, per rifiutare l’ingresso ai velocipedi non basta “la presenza di fiori, posti auto, o il fastidio di avere le biciclette sotto la finestra".
Insomma, secondo regolamento, i ciclisti possono conquistare pacificamente anche i condominii.
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